martedì 23 dicembre 2025

Sobek: il dio coccodrillo egizio e la nascita del Nilo

 

Sobek, il dio coccodrillo dell'Antico Egitto

Un dio primordiale, potente e venerato in Egitto dall'Antico Regno fino alla dominazione romana. Sobek, dal corpo umano e dalla testa di coccodrillo, è tra le divinità più importanti del pantheon egizio. 

- A cura di Andrea Contorni - 

Dopo anni ho ripreso in mano la mia rubrica dedicata alla mitologia per bambini. "Piccole Storie di Storia e Mitologia" nacque nel 2021 in piena pandemia covid con la realizzazione di un video animato dedicato al mito di "Paride e il pomo della discordia". Due anni dopo realizzai una seconda puntata incentrata sul mito romano di Numa Pompilio ed Egeria. Poi mi fermai dato le tempistiche molto lunghe per concepire un cartone animato di appena due minuti, creato in modo abbastanza "artigianale". Con l'avvento dell'IA, come ben saprete, ho prodotto diversi format mitologici. Mi è rimasto però il rimpianto di non aver proseguito con "Piccole Storie...". Da qui la decisione di cimentarmi di nuovo con questo progetto. Niente IA di mezzo o proprio un minimo e sotto con grafiche ed animazioni molto semplici per regalare la mitologia ai più piccoli. E per questa ripartenza ho scelto Sobek, una delle più importanti divinità dell'Antico Egitto. Il dio coccodrillo si lega alla nascita del Nilo, il grande fiume che rese ricco l'Egitto dei faraoni.

Nella religione dell'Antico Egitto, Sobek occupa una posizione di assoluto rilievo. Divinità dalle sembianze di coccodrillo o di uomo con la testa di coccodrillo, Sobek incarna la forza primordiale delle acque, la fertilità del Nilo, il potere stesso del faraone e la forza guerriera dell'esercito. Il suo culto, attestato già nell'Antico Regno, si sviluppa soprattutto nelle regioni del Fayyum e lungo il corso del Nilo dove la folta presenza dei coccodrilli era reale e temuta. Il coccodrillo, da animale sacro al dio, era percepito come una manifestazione vivente della potenza divina. Ovviamente il coccodrillo incuteva anche timore perché dispensatore di morte. Una concezione ambivalente del feroce rettile che rifletteva quella di Sobek e la natura stessa del fiume da cui dipendeva la vita egizia: una natura generosa e distruttiva, creatrice e divoratrice. Sobek pertanto era venerato anche per ottenere protezione dai suoi animali sacri... i coccodrilli del Nilo.

Apro una brevissima parentesi sul Crocodylus niloticus, diffuso in gran parte dell'Africa e considerato il più grande predatore dei fiumi africani. Lungo tra i 3,5 e i 5 metri, vanta uno dei morsi più forti e letali dell'intero mondo animale. Un predatore feroce che non prova timore neppure nell'attaccare altri predatori quali leopardi o ghepardi quando questi si trovano vicino all'acqua. Tra tutti gli esemplari di Crocodylus niloticus ne è salito alle cronache uno in particolare. Un vero e proprio mostro, lungo oltre 7 metri e soprannominato "Gustave", dimorerebbe nelle acque del Lago Tanganica. Da sempre sfuggito alla cattura, il suo ultimo avvistamento risale al 2015. Chiudo la parentesi per tornare a parlare di Sobek...

L'importanza divina di Sobek crebbe durante il Medio Regno quando fu associato a Horus, il potentissimo dio-falco, figlio di Osiride ed Iside. Con il nome di Sobek-Horus, il dio coccodrillo si legò alla regalità sacrale dei faraoni, inserito nella triade divina più importante dell'Antico Egitto: Osiride, Iside e appunto Sobek-Horus. Alcuni studiosi ritengono che Sobek sia anche intervenuto nella ricomposizione del corpo di Osiride quando fu fatto a pezzi da Seth. Come se non bastasse Sobek fu connesso anche alla divinità solare Ra. Sobek-Ra sopravvisse per tutta l'epoca tolemaica. Il Tempio di Kom Ombo, uno dei principali santuari di Sobek, fu infatti edificato intorno al II secolo a.C. Il luogo era destinato al culto di due triadi di divinità: Sobek, Hathor e Khonsu e Haroerisn (Horus il Vecchio), Tasenetnofret e Panebtani.

Divinità arcaica e legata alle acque primordiali, Sobek, in alcune tradizioni, partecipa anche alla creazione del mondo, emergendo dal Lago Moeris come forza generatrice maschile, energia vitale e sessuale. Secondo alcuni miti, il dio coccodrillo avrebbe generato il Nilo. L'acqua del fiume sarebbe nata dal suo corpo, dal suo sudore, dal respiro o persino da impronte talmente profonde nel terreno arido da entrare in contatto con le fonti primordiali. Il legame tra Sobek e il Nilo era pertanto centrale. Al dio veniva attribuito il controllo delle piene annuali, da cui dipendeva la fertilità dei campi. I coccodrilli del Nilo, da animali sacri al dio, venivano mummificati per essere offerti ai templi di Sobek o per specifici rituali in suo onore.

Sobek era una divinità feroce ma non malvagia. Per questo assunse un ruolo di protezione nei confronti del faraone e invocato come dio guerriero, capace di annientare i nemici dell'Egitto con la stessa rapidità e violenza di un coccodrillo in attacco. Il fatto di aver aiutato Iside nella guarigione di Osiride lo rese, allo stesso tempo, una divinità positiva e protettrice, invocata dagli egizi con fini apotropaici non solo contro i pericoli del Nilo. La ferocia di Sobek rappresentava una forza necessaria all'equilibrio cosmico. Come il Nilo, può donare vita o distruggerla. Venerarlo significava riconoscere la potenza indomabile della Natura e cercare un'armonia con essa.

Ancora oggi, Sobek affascina l'immaginario collettivo per la sua immagine primordiale e per il profondo legame con l'acqua, simbolo eterno di origine, trasformazione e sopravvivenza. Un dio antico e potente, sorprendentemente attuale nel suo richiamo al rispetto delle forze naturali.


Note e bibliografia:
  • "Mitologia e Dèi dell'Antico Egitto" di Massimo Dall'Agnola. Edizioni Ferrari Sinibaldi, 2010.