Dalla Grecia antica al mondo moderno, una guida chiara per capire cosa sono i miti, perché nascono e come influenzano ancora oggi la nostra visione del mondo.
- A cura di Andrea Contorni -
È vero, siamo nell'epoca dei riassuntini concepiti in pochi secondi dall'intelligenza artificiale. Ma io credo ancora fermamente nelle risorse testuali "tutte umane", dunque redatte e costruite dopo aver letto libri e testi di studiosi e ricercatori. Non voglio fare campagne contro i contenuti elaborati da ChatGPT e le sue sorelle virtuali ma bisogna considerare che quanto propongono è di fatto una miscela di varie informazioni raccolte in rete. Non c'è ancora un accurato controllo della validità delle fonti e per quanto riguarda il mito nello specifico, le tante versioni di una stessa vicenda, nomi uguali o simili che si ripetono per svariati personaggi, possono creare una certa confusione nei contenuti artificiali. Pertanto, dobbiamo stare attenti.
Detto ciò, ho deciso di aprire su questo blog una piccola sezione per studenti partendo dalle basi del mito. In realtà tutto il sito nasce come risorsa scolastica essendo stato alle sue origini un progetto appunto scolastico. Forse il primo articolo all'epoca doveva essere proprio questo: "Cos'è il mito: significato, origine e funzione nella storia e nella cultura".
La parola "mito" deriva dal greco "mythos" che significa "racconto, parola, discorso". Si tratta di una narrazione fantastica che però dobbiamo distinguere dalla favola, dalla fiaba e soprattutto dalla leggenda. Le differenze tra mito e leggenda sono molto importanti perché l'errore di accomunare questi racconti è comune quando in realtà hanno funzioni e contenuti ben distinti. Nel dettaglio, il mito è un'antica narrazione fantastica in grado di dare risposte alle grandi domande degli uomini. Ha un valore sacro e simbolico e narra dell'origine del mondo e dell'universo, degli dèi e degli uomini. Giustifica i fenomeni naturali e persino la nascita degli esseri viventi in apparenza più insignificanti sia nel mondo animale che vegetale. Pensiamo ad esempio al mito di Aracne (la nascita del ragno) a quello di Eos e Titone (la nascita della cicala), al primo olivo della storia voluto da Atena, al mito di Prometeo che dona il fuoco agli uomini.
Le vicende mitologiche sono ambientate fuori dal tempo storico, in un'epoca remota, generica e mai perfettamente databile. Hanno come protagonisti divinità (nella mitologia greca, Zeus, Atena, Apollo etc etc), esseri mostruosi e sovrannaturali (Medusa, la Sfinge, Cerbero, la Chimera, Giganti, Ciclopi etc etc), eroi che portano a compimento imprese sacre talmente grandi da condizionare il destino di un popolo intero (Giasone, Eracle, Perseo), a volte anche uomini e donne comuni destinati dagli dèi a qualcosa di più grande di loro. Nella maggior parte dei casi, i luoghi in cui avvengono queste storie sono parte di una geografia fantastica anche se non mancano luoghi reali, spesso idealizzati. Pensiamo al monte Olimpo, dimora degli dèi e considerato in antichità una montagna inaccessibile agli uomini.
La leggenda invece ha un fondo di verità storica al quale si aggiungono elementi fantastici. Spesso racconta le gesta di personaggi realmente esistiti, santi, sovrani, fondatori di città, valorosi cavalieri o eroi in generale. Di solito riusciamo a collocare la leggenda in un tempo storico identificabile, a noi più vicino. La saga di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda è leggendaria anche se spesso la troviamo citata come "mito". Anche la storia di Romolo e Remo è considerata una leggenda seppur contenga alcuni elementi mitici. È vero che i due gemelli sono figli del dio Marte e vengono salvati da una lupa, ma sono eroi umani, fondano Roma in un tempo ben definito e in un'ambientazione riconoscibile (il Palatino, il Tevere, il Latium Vetus). Siamo dinanzi a una leggenda arricchita di quei tratti mitici che servono a donarle sacralità e un significato più profondo.
Il mito ha una sua funzione specifica? Certamente. Il mito è la memoria di un popolo. Ogni cultura, dalla Grecia all'Egitto, dalla Mesopotamia all'India, dai popoli del Nord Europa agli Indiani d'America, ha il proprio esteso patrimonio mitologico. In esso vivono e sopravvivono al tempo la memoria e le tradizioni di una civiltà. Andando oltre la narrazione fantastica, si può apprendere tantissimo di una cultura e ritrovare nel mito, con le dovute attenzioni, persino una fonte storica. Oltre a spiegare l'origine del mondo, il mito deve trasmettere valori e norme sociali; è una sorta di guida esatta di comportamento per l'essere umano. Attraverso il mito l'uomo dovrebbe comprendere come affrontare la propria esistenza evitando di cadere in quelli che sono i difetti tipici della nostra natura (l'avarizia, la gelosia, l'esaltazione di sé stessi, la smodata ambizione etc etc).
Quanti tipi di mito esistono? Senza andarci a complicare la vita distinguiamo sei sole tipologie principali di mito:
- Miti cosmogonici: sono racconti che spiegano l'origine dell'universo e del mondo. "Cosmogonia" dal greco "Kosmos" (mondo, origine) e "Génesis" (nascita).
- Miti teogonici: narrano la nascita degli dèi e le loro relazioni.
- Miti antropogonici: trattano della creazione dell'uomo e l'origine della vita umana.
- Miti escatologici: descrivono la fine del mondo e il destino ultimo dell'uomo.
- Miti eroici: raccontano le grandi imprese di eroi che affrontano sfide sacre e straordinarie.
- Miti eziologici: spiegano l'origine di un fenomeno naturale. Come ha avuto origine una costellazione, la nascita di un culto o di qualunque cosa appartenga al mondo animale o vegetale.
Il mito ha attraversato secoli e millenni grazie alla tradizione orale. Frasi brevi, ripetizioni, formule fisse e dialoghi semplici hanno assicurato che il racconto a voce fosse tramandato di generazione in generazione. Lo stile di queste narrazioni era solenne perché il contenuto del mito è sacro ed è sempre stato considerato tale. I miti in origine venivano decantati e recitati ad alta voce dai poeti, dai sacerdoti e dagli anziani, spesso accompagnati da musica e canti. Con la scrittura, i miti vennero fissati su pergamene e tavolette. In Grecia, questo passaggio dall'orale allo scritto avvenne tra l'VIII e il VII secolo a.C. con Omero ed Esiodo. Proprio a causa dell'iniziale tradizione orale, ogni vicenda ci è stato tramandata in varie versioni che testimoniano l'adattamento del mito ai tempi e alle domande del popolo che lo ha prodotto. La storia di Medusa è la più diretta testimonianza di un mito che ha subito evoluzioni importanti nel corso della sua esistenza. Ne parlerò però in altra occasione!
Fonti e bibliografia:
- "Il Mito e l'Epica" di Aristodemo, Gaiba, Pozzoli e Savino. Paravia Edizioni.
- "Dizionario di mitologia greca e romana" di Pierre Grimal. Edizioni Paideia (1987).
- "Mito e religione in Grecia Antica" di Jean-Pierre Vernant. Donzelli Editore (2009).
- "I Miti Greci" di Robert Graves. Longanesi Editore (1992).