L'illustrazione rappresenta Ettore e Andromaca nella scena più commovente dell'intera Iliade. Questa donna è la consorte devota dell'eroe troiano, la regina del focolare domestico, la madre amorevole. Da sempre molta amata dai lettori dell'opera omerica, Andromaca ritorna nelle tragedie di Euripide e nell'Eneide virgiliana.
Parliamo di una donna remissiva che attende ai lavori di casa secondo il più classico costume ellenico o Andromaca potrebbe essere considerata un personaggio femminile atipico dai tratti straordinari? Andiamo con ordine. Il suo nome cela un indizio: Andromaca dal greco "Ανδρομάχη" significa "colei che combatte gli uomini" o "colei che combatte come un uomo".
Principessa di Tebe Ipoplacia, fu costretta dal padre a sposare Ettore di Ilio. Finì per innamorarsi del suo uomo e gli diede uno splendido erede, Astianatte. Nell'Iliade, la donna, preda di un pianto dirotto, compare nel VI libro. Ella tenta di dissuadere il marito dallo scontro con gli Achei. Ma le lacrime cedono ben presto ai consigli strategici che Ettore non accetta. Anzi ne è talmente infastidito da sentire il bisogno di ricordare alla consorte qual è il ruolo della donna nella società:
«Adesso torna a casa, dedicati ai tuoi lavori, alla spola, al fuso, e veglia sull'operato delle ancelle; e a noi, quanti nascemmo fra le mura di Ilio - e a me per primo - lascia i doveri della dura guerra».
A voler stroncare definitivamente questo atto di "ribellione" femminile, interviene lo stesso autore nei due episodi successivi dove Andromaca è una donna affranta per la morte di Ettore. Ma nel dolore, la donna non perde la lucidità per comprendere quanto sia segnato il destino suo, del figlio e di tutta Ilio.
Questo dualismo di disperazione e forza d'animo ricorre anche nelle "Troiane" di Euripide dove Andromaca è la concubina di Neottolomeo (figlio di Achille), colui che ha gettato dalle mura il povero Astianatte. Andromaca è la donna che rimpiange i suoi cari morti. Il dolore è vivo, acuto, dirompente ma si congiunge con la volontà e la forza di reagire.
Andromaca ha perso tutto ma non la dignità umana che la eleva oltre un mondo maschile fatto di guerra, brutalità e violenza. Nell'Eneide infine, Virgilio ne completa il percorso. Ella ritrova la serenità accanto a Eleno, il guerriero-indovino fratello di Ettore.
Andromaca è un personaggio particolare. Nei vari autori sembra davvero evolversi dalla figura di donna debole e inconsolabile a quella di eroina coraggiosa e risoluta. Ma a ben leggere, questi ultimi due tratti erano presenti fin dall'Iliade, dal famoso libro VI. Omero potrebbe con Andromaca aver quasi reso omaggio, in modo soave e non troppo marcato, (considerando i tempi), alla stupenda complessità dell'universo interiore femminile? Mi piace pensare di si...
A cura di Andrea Contorni
Note e bibliografia:
- "I Miti Greci" di Robert Graves, Longanesi (2018).
- "Iliade", edizione Bur-Rizzoli (1999).