lunedì 8 marzo 2021

Polissena e la morte di Achille

"Sacrificio di Polissena" di Giovanni Francesco Romanelli, Metropolitan Museum of Art


Polissena è un personaggio correlato con le vicende dell'Iliade ma di lei non si fa menzione nel poema omerico. Il suo mito è stato ripreso da Euripide in due fortunate tragedie, Le Troiane e l'Ecuba e da Sofocle nella Polissena e raccontato da diversi autori successivi quali Gaio Giulio Igino e Quinto Smirneo. Polissena era una delle figlie di Priamo e di Ecuba, sovrani di Ilio, una principessa di mirabile bellezza e dal carattere gioioso e fanciullesco.

Furono proprio i poeti tragici a considerarla una sorta di corrispettivo troiano dell'achea Ifigenia, la povera figlia di Agamennone, sacrificata per riparare al torto del padre nei confronti di Artemide. Stessa ingenuità, medesimo coraggio, uguale sorte disgraziata. Il mito di Polissena è complesso e inizia agli albori del conflitto greco-troiano.

La fanciulla trascorreva molto tempo in compagnia di Troilo, suo fratello più piccolo. Questi amava i cavalli ed era un ragazzetto bellissimo tanto che si vociferava fosse figlio di una notte d'amore tra Apollo e la regina Ecuba. Purtroppo sulla testa di Troilo pendeva un terribile vaticinio: se avesse compiuto vent'anni, Ilio non sarebbe mai caduta.

Pertanto Atena incoraggiò Achille a liquidare la faccenda, eliminando il ragazzo. Un giorno, Polissena e Troilo giunsero a cavallo alla fontana di Timbra, vicino al tempio di Apollo, esterno alle mura della città. Furono aggrediti da Achille che lì si era appostato. L'eroe afferrò il ragazzo per i capelli trascinandolo giù dal cavallo. Stava per ucciderlo quando fu preso del desiderio incontenibile di farlo suo.

Troilo fuggì all'interno del tempio di Apollo ma non ebbe scampo. Achille, infuriato per il diniego del giovane a giacere con lui, lo decapitò, facendo poi scempio del suo corpo. Apollo considerò il gesto di Achille un'onta imperdonabile. Polissena, disperata per la morte del fratello, divenne lo strumento consapevole o inconsapevole della vendetta del dio.

Passarono dieci anni di guerra. Priamo ed Ettore, sfruttando la rottura tra Achille e Agamennone, giunsero ad accordi con l'imbattibile eroe. In cambio della sua "neutralità" nel conflitto, Achille avrebbe ottenuto la meravigliosa Polissena in isposa. Qualcuno racconta che Achille si innamorò della fanciulla proprio nel giorno dello scempio di Troilo, altri quando gli fu presentata da Ettore sempre al tempio di Apollo Timbreo.

Il dipinto "Il sacrificio di Polissena" è di Nicolas Prévost (1604-1670)

In uno dei loro incontri, Polissena riuscì a convincere Achille e rivelarle il suo unico punto debole, il tallone. Quando Achille, dietro richiesta della ragazza, si recò al tempio di Apollo per ratificare il patto o per sposarsi, fu trafitto al tallone da una freccia scagliata da Paride, nascosto dietro la statua del dio. E lì spirò il Pelide Achille, il guerriero dal proverbiale valore in battaglia.

In seguito alla caduta di Ilio, si narra che il suo spirito inquieto comparve al figlio Neottolemo chiedendo il sacrificio dell'amata Polissena. Neottolemo catturò la bella fanciulla immolandola, senza pietà alcuna, alla memoria del defunto padre. Esistono molte versioni di questo mito con diverse interpretazioni del comportamento di Polissena.

La fanciulla era innamorata di Achille? Accettò il suo triste destino perché aveva vendicato la morte del fratello o ancora una volta aveva agito unicamente per il bene della patria? Sussiste una certa ambiguità di fondo nella figura di Polissena, che pur condividendo la stessa sorte di Ifigenia, non esprime, nel sacrificio ultimo, quel sentimento di "rassegnata" purezza della figlia di Agamennone.

E nella letteratura successiva, che molta fama ha donato alla principessa troiana, persiste questo dualismo tra chi la considera una donna resa spietata e vendicativa dalla morte del fratello di cui si era persino invaghita e chi la ritiene l'ennesima innocente fanciulla vittima dell'ingiustizia umana o... divina.

A cura di Andrea Contorni

Note e bibliografia:
  • Il primo dipinto "Il sacrificio di Polissena" è di Giovanni Francesco Romanelli.
  • Il secondo dipinto "Il sacrificio di Polissena" è di Nicolas Prévost.
  • "I Miti Greci" di Robert Graves. Longanesi (2018).
  • "Fabulae" di Caio Giulio Igino. Sintesi sul sito "SuNelWeb".