La leggenda di Apollo e Dafne racconta l’inseguimento del dio del Sole e la drammatica trasformazione della ninfa in albero d’alloro, simbolo eterno di purezza e libertà.
Il mito di Apollo e Dafne nasce dalle pagine delle Metamorfosi di Ovidio, dove il dio del Sole, colpito da una freccia d’amore di Eros, si innamora perdutamente della ninfa. Dafne, invece, ferita da una freccia opposta, prova solo rifiuto e timore. Da questa contrapposizione prende forma una delle storie più intense della mitologia greca.
L’inseguimento di Apollo rappresenta la forza travolgente del desiderio divino, mentre la fuga disperata di Dafne simboleggia il bisogno umano di protezione, autonomia e libertà. È un incontro impossibile, dominato da emozioni molto forti e destini contrari, che culminano in un gesto estremo. La donna ribadisce la sua autonomia anche perdendo la possibilità di vivere la propria esistenza libera per il mondo. La scelta di Dafne è radicale; rappresenta la lotta all'oppressione ribadendo il diritto di ogni individuo di rifiutare il sentimento e il desiderio altrui quando non corrisposti. Il mito greco, se rapportato ad oggi, affronta pertanto tematiche di grande attualità.
Quando Apollo la raggiunge, la ninfa invoca l’aiuto del padre, il dio fluviale Peneo. È allora che il suo corpo muta: le braccia diventano rami, i piedi radici, la pelle corteccia. Trasformandosi in alloro, Dafne ottiene la salvezza, mentre Apollo, sconfitto e addolorato, consacra l’albero al proprio culto, rendendolo simbolo di gloria poetica ed eterna purezza. Il mito ci parla ancora oggi del confine fra desiderio e rispetto, tra amore e libertà negata.
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